LÖSS (2017)

La violenza della sensibilità. Il dolore acuto, ma muto, della perdita. L’eleganza di un corpo nella morbidezza di luci e ombre. La tristezza assume così un sapore dolciastro. Soffuso. Sottile. Si è presenti a se stessi. Denudati. Ma vivi.
Accade quando giunge la Morte. E la Morte quando giunge non ha occhi, non ha orecchie, non ha voce.  Non possiede né labbra, né parole. La perdita allora sveste, compenetra, lasciando tutto pieno del Vuoto.

Loss, è il termine inglese per “perdita”.
La perdita di chi amiamo dal profondo del cuore. La perdita di sé stessi. La perdita dell’orientamento.
Ma con una sola aggiunta di due puntini, ovvero della dieresi, ecco che assume un altro significato.
Löss o loess, in geologia, è un deposito di argille sabbiose finissime e giallastre originato dal trasporto e dalla deposizione delle particelle da parte del vento. Il termine, etimologicamente parlando, deriva da un’alterazione del tedesco dialettale lösch, “friabile”.
Il löss ha diverse caratteristiche di fertilità. Nei climi caldi e secchi, dove le acque sono scarse, esso è decisamente sterile ed annulla ogni vegetazione preesistente alla sua eventuale avanzata. Nei climi freddi e umidi invece, il löss è generalmente coltivabile e può raggiungere un notevole grado di fertilità.

Due parole graficamente molto uguali, etimologicamente molto lontane. Ma forse non troppo.

La nostra anima è friabile. E la vita soffia in continuazione, travolgendoci e portando via pezzi di noi, ma allo stesso tempo deposita nella nostra anima strati su strati di emozioni e ricordi.
Come per il löss, il cui risultato della sua infertilità o fertilità dipende dalle condizioni climatiche locali, ciò che possiamo diventare e ciò che possediamo può essere deserto o terra fertile.
Il vento spazza tutto. Annulla. Lasciandoci impauriti, senza difese, sottraendoci ciò che amiamo.
Il vento accumula. Riempie. Conserva. Ci dona la possibilità di essere fertili.
Ed è in questa nudità, in questo perdersi, che si può essere pieni, si può trovarsi. Continuare ad Amare.

Date

24 Ottobre 2017

Category

Art, Photography